Secondo un report pubblicato da Istat all’inizio di quest’anno, la quota di imprese che utilizzano l’intelligenza artificiale è cresciuta. Nel 2024, l’8,2% di quelle con almeno 10 addetti ha utilizzato almeno una tecnologia di intelligenza artificiale, segnando un miglioramento rispetto al 5% del 2023, benché ancora in ritardo rispetto al 13,5% dell’Unione europea.
«Ci riconosciamo in questo trend – afferma il Responsabile dell’area AI di Evin Valerio Di Eugenio – perché stiamo registrando un aumento delle manifestazioni di interesse, non solo per quanto riguarda la computer vision o l’automatizzazione dei processi, ma anche per l’intelligenza artificiale generativa. Proprio in questo ambito specifico stiamo lavorando su dei nuovi modelli per sviluppare soluzioni in grado di essere competitivi nel mercato attuale».
In termini assoluti, rispetto al 2023, le aziende che utilizzano questi sistemi aumentano del 71%, facendo registrare la variazione massima per la IA generativa (+163,5%) e quella minima per la IA utile alla movimentazione delle macchine (+3,7%). Le tecnologie più comuni riguardano l’estrazione di conoscenza e informazione da documenti di testo (54,5%), la IA generativa per il linguaggio naturale (45,3%) e la conversione della lingua parlata in formati scritti (speech-to-text) da dispostivi informatici attraverso tecnologie di riconoscimento vocale (39,9%). Seguono l’IA per l’automatizzazione dei flussi di lavoro (28,1%), per il movimento fisico delle macchine (10,4%) e per il riconoscimento delle immagini (25,4%).
Gli ambiti aziendali maggiormente coinvolti sono quelli di marketing e vendite (35,7%), organizzazione dei processi amministrativi (28,2%) e attività innovative e di ricerca e sviluppo (24,6%), nei quali si registra il maggior incremento rispetto al 2023 (rispettivamente +84,5%, +142,5% e +98,7%). L’aumento delle imprese che utilizzano IA nei processi di produzione rispetto al 2023 è minimo (+0,6%), mentre cresce di circa un terzo la numerosità di quelle che la usano nella sicurezza ICT e per la gestione finanziaria. Si riduce invece di un quarto il numero di imprese che rispetto al 2023 ha dichiarato di usarla per la logistica. Evin ha gli strumenti per misurarsi con realtà provenienti da settori diversi. «Non abbiamo un target di riferimento specifico – puntualizza Di Eugenio –, abbiamo le competenze per soddisfare una domanda trasversale. Per noi il campo di applicazione è indifferente, può spaziare dai servizi ai prodotti.»
Interessanti i dati legati alla distribuzione della produttività – espressa come fatturato per addetto, per classi dimensionali – delle imprese che adottano tecnologie di IA rispetto a quelle che non lo fanno. L’analisi mostra un aumento nella fascia con produttività più elevata. In particolare, tra il primo e il quarto quartile di produttività, la quota di PMI che utilizza almeno una tecnologia di IA cresce dal 6,5% a 9,2%, mentre per le grandi imprese l’incremento è dal 15,2% al 46,2%.
Per quanto riguarda gli investimenti in beni e servizi legati alla formazione informatica e all’intelligenza artificiale la maggiore differenza è a favore della quota di imprese che programmano di investire in queste due aree rispetto al periodo passato (rispettivamente circa +18 e +15 p.p.). Infine, tra le imprese che hanno dichiarato di utilizzare IA nel 2024, il 70,3% dichiara di voler investire in questo ambito nel biennio 2025-2026 mentre tale quota scende al 15,0% di quelle che hanno dichiarato di non utilizzare IA.